Più veloce della luce (o quasi…)

C'è grossa crisi, la rubrica di Andrea Baranes che vi spiega perché dovete interessarvi di finanza. Prima che la finanza si interessi di voi

L’importante non è cosa, ma in quanto tempo. Si possono scambiare azioni, obbligazioni, valute, criptovalute, titoli strutturati. Quello che conta è farlo sempre più veloce. Anche una frazione di millesimo di secondo può fare la differenza. Investimenti milionari per limare minuscoli attimi su ogni transazione sono più che giustificati.

È il mondo delle operazioni ad alta frequenza, o high frequency trading, nel quale più dell’analisi dei fondamentali economici conta la potenza dei computer utilizzati. Non parliamo certo di briciole. Negli Stati Uniti le operazioni ad alta frequenza sono oltre il 50% di quelle realizzate, e l’Europa non è lontana.

Si può acquistare e rivendere freneticamente lo stesso titolo o valuta anche migliaia di volte in un’ora per guadagnare su minuscole oscillazioni. C’è invece chi si inserisce sugli ordini di acquisto o vendita degli investitori istituzionali, sfruttando la propria velocità per comprare a un prezzo e rivendere dopo un attimo a un prezzo superiore. Cerchiamo di capire. State comprando delle mele a un euro. Arriva un tizio, ve le strappa di mano, le compra dal fruttivendolo per 1€ e subito dopo si gira verso di voi e ve le rivende a 1,01€. Chi di voi accetterebbe una simile situazione? Eppure è il pane quotidiano per alcuni operatori ad alta frequenza.

Negli scorsi anni sono apparse notizie di investimenti da centinaia di milioni di dollari per piazzare nuovi cavi sotto la terra o sotto il mare, prima con le fibre ottiche, poi con fibre cave, più veloci. Secondo un recente articolo, oggi la partita, che riguarda milionesimi se non miliardesimi di secondo, si gioca nello spazio. Sfruttare i satelliti per avvicinarsi alla velocità della luce.

I costi sono decisamente elevati, ma la prima società di trading ad alta frequenza che adotta una tecnologia più veloce rischia di tagliare fuori la concorrenza, obbligando anche gli altri a seguire la stessa strada. Sembra valerne la pena. Dopo alcuni anni difficili, le principali società specializzate in operazioni simili sono tornate a macinare profitti.

Alcune sostengono di svolgere un ruolo importante sui mercati in termini di liquidità e costi per la clientela. All’opposto, c’è chi sostiene che la crescita di questo genere di operazioni stia esasperando la volatilità e l’instabilità sui mercati, e che i profitti siano ottenuti di fatto a scapito degli altri investitori sui mercati, compresi fondi pensione e piccoli risparmiatori. Il dibattito rimane aperto. Rimane il fatto che una finanza che gioca sui milionesimi di secondo appare sempre più staccata – per non dire incompatibile – con i tempi delle attività umane e dell’economia di cui dovrebbe essere al servizio.