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#bassafinanza16: del meglio del nostro peggio

Abbiamo iniziato l’anno con una profezia di sventura: il 2016 sarà un anno orribile per le banche italiane. Ora col senno di poi possiamo dire ...

Abbiamo iniziato l’anno con una profezia di sventura: il 2016 sarà un anno orribile per le banche italiane. Ora col senno di poi possiamo dire che, sì, non è stato tutto rose e fiori ma nemmeno il grande disastro universale di cui hanno scritto per mesi l’Economist e il Financial Times. E, con buona pace di Rachel Sanderson (corrispondente dall’Italia del giornale salmonato della City londinese), dopo la vittoria del “NO” al referendum sulla riforma costituzionale non c’è stata alcuna ondata di fallimenti nel sistema bancario italiano. E non si sono nemmeno viste le file chilometriche agli sportelli, come successe il 14 novembre 2007 davanti alle filiali di Northern Rock, banca britannica nazionalizzata nel 2008 e venduta a Virgin Money nel 2012.
È vero, le banche italiane sono schiacciate dai crediti deteriorati, pari a 331 miliardi di euro a fine giugno (il 16,4% dei prestiti totali). Ed è anche vero che, poco prima del tradizionale taglio del panettone natalizio, il governo si è inventato uno “scudo” da 20 miliardi di euro per salvare le banche, con Montepaschi in prima fila. Ma cosa saranno mai 20 miliardi di euro in confronto ai 238 miliardi spesi dalla Germania per salvare il suo sistema bancario dal collasso negli anni più duri della crisi? Sempre che si possa parlare di “salvezza” e non, invece, di stato comatoso controllato. Il primo azionista di Commerzbank, la seconda banca tedesca, è ancora il ministero del tesoro di Berlino, con il 15%. Deutsche Bank, la prima banca tedesca, continua ad essere anche la più rischiosa al mondo secondo il Fondo Monetario Internazionale. Come sempre c’è chi può e chi non può. E la Germania, al momento, può. In caso di difficoltà anche Deutsche Bank potrebbe essere resuscitata, almeno temporaneamente, dalla manina pubblica.
Quindi scordiamoci il passato e brindiamo felici al nuovo anno e facciamo un bel ruttino prima di andare a letto che poi ci si ingolfa l’astice nello stomaco e sono dolori. Godetevi quindi questa scelta del meglio del peggio della #bassafinanza 2016. Torniamo in gennaio, con altre gustose nefandezze.


A corredo di quanto scritto nel breve editoriale ecco un’utile infografica pubblicata dal Sole 24 Ore. 800 miliardi di euro, sono gli aiuti con cui l’Ue ha sostenuto il settore bancario tra il 2008 e il 2014; 330 miliardi sono stati recuperati. 238 miliardi di euro, è l’ammontare degli aiuti di Stato che la Germania ha elargito per il salvataggio bancario; la Germania è il Paese europeo ad aver speso la cifra più alta. 4 miliardi di euro, è la somma che l’Italia ha speso finora per le sue banche.

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Foto: EpicFireworks via Foter.com / CC BY