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The Brussels Business: chi comanda davvero in Europa?

Nonostante sia il legislatore più potente del mondo e nonostante la posizione di dominio esercitata sui governi nazionali, l’Unione Europea non è ancora percepita dai ...

Nonostante sia il legislatore più potente del mondo e nonostante la posizione di dominio esercitata sui governi nazionali, l’Unione Europea non è ancora percepita dai cittadini europei come un argomento di rilievo, anche a causa dei media che la trattano come un argomento di nicchia.
C’è però un documentario che sta girando nelle sale cinematografiche di tutta Europa cercando di illuminare la zona grigia in cui circa 15.000 lobbisti operano a Bruxelles: The Brussels Business, diretto da Matthieu Lietaert e Friedrich Moser.
Non è una novità che negli ultimi 40 anni la politica economica è stata dominata da presupposti neoliberali che hanno dettato l’integrazione commerciale, la liberalizzazione dei mercati nazionali, la de-regolamentazione dell’industria, la flessibilità dei mercati del lavoro e in generale il ritiro dello Stato dalla regolamentazione economica.
Ciò che forse è meno chiaro è come queste politiche sono arrivate a dominare le menti dei nostri politici, in particolare come sia accaduto in Europa. L’ideologia neoliberale ha vinto presto nelle economie anglosassoni degli Stati Uniti e del Regno Unito e poi è stata esportata in tutto il mondo attraverso istituzioni internazionali e accordi bilaterali di investimento. In Europa il neoliberismo si è imposto ai responsabili delle decisioni grazie al lavoro di lobby di interessi commerciali ben organizzate che operano come un club trans-nazionale di industriali.
Descrivendo l’evoluzione delle lobby dentro e intorno alle istituzioni dell’UE, The Brussels Business è molto più della semplice spiegazione di cosa sono le lobby o la descrizione di come il neoliberismo ha catturato l’Europa. Il film è convincente nello spiegare che il lobbying è fondamentale per comprendere come e perché il progetto europeo di integrazione economica è diventato prigioniero dell’ideologia neoliberale, ci dà una lezione importante su come l’Europa è arrivata alla crisi in cui si trova oggi.
Il film ripercorre l’ascesa delle lobby, in particolare il ruolo della European Round Table of Industrialists e la resistenza che gruppi di attivisti hanno tentato di opporre. I momenti chiave della storia del lobbying europeo sui processi decisionali e il tentativo, in gran parte fallito, di regolamentare l’attività delle lobby a livello della UE sono tracciati nel corso del documentario.
Il film affronta un argomento non solo nascosto, ma anche noioso: uomini in giacca e cravatta che frequentano seminari, scrivono relazioni, si scambiano lettere, fanno telefonate, cenano, si stringono la mano, firmano contratti… perché è in questo modo che il nostro destino collettivo viene deciso. Ma grazie alla fotografia di Freiderich Moser, e alla qualità delle inquadrature il film riesce a risultare interessante e a mostrare Bruxelles per quello che è: un centro di potere e non, come nella percezione comune, la fonte di regole stupide e il rifugio dei politici meno competenti.
Sul sito ufficiale del film si trova il calendario delle prossime proiezioni, anche in Italia.