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Ma quant'è bella la Capital Markets Union

«La Capital Markets Union è un’iniziativa faro dell’Unione Europea, e ne siamo pieni sostenitori». Sono queste le parole che aprono un recente comunicato stampa ...

«La Capital Markets Union è un’iniziativa faro dell’Unione Europea, e ne siamo pieni sostenitori». Sono queste le parole che aprono un recente comunicato stampa dell’AFME. L’Association for Financial Markets in Europe è una delle principali lobby del settore finanziario presso le istituzioni europee. Nel proprio board siedono dirigenti e vicepresidenti vari di gruppi quali Goldman Sachs, JP Morgan, Citi, BBVA, Credit Suisse, BNP Paribas, HSBC, Merrill Lynch e diverse altre, tra cui Unicredit e Banca IMI per l’Italia.
La Capital Markets Union o CMU è un’iniziativa in discussione presso la Commissione europea per l’integrazione del mercato dei capitali del vecchio continente. Sono diverse le critiche e le forti perplessità sollevate dalla proposta recentemente presentata dalla Commissione europea. Tra queste, su Non Con I Miei Soldi abbiamo in particolare ripreso le analisi di Finance Watch e di altre organizzazioni e pubblicato un nostro approfondimento.
La posizione espressa in questi giorni dall’AFME, sembra paradossalmente confermare i dubbi sollevati. Nel comunicato stampa si legge che l’iniziativa europea è benvenuta e che l’AFME “si impegna a sostenerne l’implementazione”. Segue l’elenco di tutti i punti del piano di azione della Commissione che sono approvati e sostenuti dalla stessa AFME.
Proprio questo è l’elemento che stride almeno un po’, nel leggere il comunicato. Per definizione, il lavoro delle lobby è quello di cercare di ottenere di più e di tirare acqua al proprio mulino. Ci si sarebbe potuti aspettare un posizionamento in cui magari si riconosceva il pregio dell’iniziativa e gli aspetti positivi, ma poi in cui si segnalavano anche i punti magari non inaccettabili ma da cambiare, forse anche solo da migliorare, al limite su cui lavorare ancora. Nulla. Un elenco di apprezzamenti incondizionati alla proposta così com’è. Non una modifica o un’integrazione proposte. Un caso probabilmente più unico che raro nella storia delle lobby.
Se le maggiori banche e i più grandi attori finanziari del mondo si sentono in dovere di pubblicare un comunicato stampa in cui sottolineare che la proposta della Commissione è perfetta, probabilmente qualche domanda dovremmo farcela.
La CMU, se approvata così com’è, rilancerebbe cartolarizzazioni, sistema bancario ombra e abbattimento dei (residui) controlli sui movimenti di capitale, ovvero alcune delle operazioni sul banco degli imputati per la crescita senza controllo della finanza e per la stessa crisi di alcuni anni fa. Il rilancio dell’economia europea può davvero passare da un’ulteriore finanziarizzazione e ipertrofia dei mercati, o al contrario, sarebbe necessario ridurre e rallentare la finanza, facendo in modo che almeno una parte delle risorse drenate da operazioni speculative e destabilizzanti vengano riportate nell’alveo dell’economia produttiva?
Le lobby sono già scese in campo per dire che il problema non si pone, che va tutto benissimo così. A maggior ragione, è necessario quanto urgente informarci, fare sentire la nostra voce e cercare di riaprire un dibattito e scelte politiche che in Europa sembrano decisamente dominati da interessi a senso unico.
Foto: Sébastien Bertrand