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I piani di salvataggio continuano a costare miliardi ai contribuenti americani

Tradotto e riadattato da Bailout Costing Taxpayers Billions, TARP Watchdog Warns su HuffingtonPost.com Indovinate un po’, contribuenti americani: più di quattro anni dopo l’...

Tradotto e riadattato da Bailout Costing Taxpayers Billions, TARP Watchdog Warns su HuffingtonPost.com
Indovinate un po’, contribuenti americani: più di quattro anni dopo l’inizio della crisi finanziaria siamo ancora nei pasticci per un investimento di circa 15 miliardi di dollari in un prestatore di ipoteche subprime.
Questo è solo uno in una lunga litania di fatti preoccupanti in un nuovo report di Cristy Romero, l’ispettore generale speciale per il Troubled Asset Relief Program (TARP), che ha pompato più di 600 miliardi di dollari nelle banche in fallimento e in altre aziende durante la crisi. Il rapporto descrive i molti miliardi di dollari dei contribuenti ancora investiti in centinaia di banche in difficoltà, alcune delle quali ancora in fallimento, ed i rischi sono ancora nefasti che potrebbe creare una nuova crisi.
Il report è un sorprendente promemoria che, anche se il mercato azionario si avvicina a livelli record grazie a titoli bancari alle stelle, la crisi ancora ci perseguita.
Infatti, il piano di salvataggio potrebbe forse aver reso più probabile una futura crisi, incoraggiando le grandi banche ad assumere rischi ancora maggiore, nella convinzione diffusa che possono sempre rivolgersi al governo per avere denaro in caso si schiantino contro il muro, ancora una volta.
“Le persone che assumono questi rischi non risentono delle conseguenze – questo è azzardo morale”, ha detto Romero in un’intervista telefonica. “Continua ad esistere, e occorre affrontarlo.”
Il governo sta ancora pulendo il pasticcio dell’ultima crisi, chiarisce la relazione di Romero. Il suo cahier de doléances include una quota del 74 per cento in Ally Financial, precedentemente noto come GMAC, che è stato salvato più volte durante e dopo la crisi, con poco o nessun piano per porre fine il salvataggio, secondo Romero.
Ally deve ancora al governo 14,6 miliardi di dollari e alla fine potrebbe costare al Dipartimento del Tesoro una perdita di 5,5 miliardi di dollari, secondo l’Office of Management and Budget della Casa Bianca – parte del costo di un Troubled Asset Relief Program di lungo termine che potrebbe superare i 60 miliardi di dollari.
Ally è ampiamente conosciuta come il braccio finanziario di General Motors (che ha ugualmente beneficiato di un piano di salvataggio). Meno noto è che Ally è trascinata in una unità di prestito ipotecario subprime chiamata Residential Capital, o ResCap, che Romero che chiama “una palla al piede dei contribuenti”.
Il Tesoro ha salvato Ally senza chiedere al creditore di preparare un piano per liberare il proprio portafogli di mutui subprime. Il governo ha poi nuovamente pompato soldi in Ally in due diverse occasioni, ancora una volta senza alcuna condizione o piano per affrontare i suoi mutui tossici. E anche quando i contribuenti hanno preso una quota crescente in Ally, il prestatore è stato sempre nei guai per le sue pratiche di precludere il diritto di riscatto delle ipoteche: Ally l’anno scorso ha accettato di pagare 310 milioni per mettere a posto le accuse di “robosigning”.
Il Dipartimento del Tesoro, in una lettera di risposta, dice che ci sono “numerose inesattezze” nella relazione di Romero. L’agenzia dice che il governo sta lavorando a un piano di ristrutturazione dei debiti di ResCap e quindi scorpora la sua proprietà nelle parti “buone” di Ally in un’offerta pubblica di azioni.
Ally è solo uno dei 291 istituti in difficoltà nel quali il governo sta ancora investendo, secondo il report di Romero. Il Tesoro ha il mandato di comprare azioni in altre 47, incluso il gigante assicurativo American International Group.
Molte delle banche di proprietà del governo stanno ancora lottando per sopravvivere. Quasi 200 istituti partecipanti al TARP che dovrebbe puntare a “istituzioni in salute e che danno profitti” hanno saltato i pagamenti dei dividendi al governo, con un costo per il Dipartimento del Tesoro stimato in 506,2 milioni di dollari, secondo la relazione di Romero. Alla fine dello scorso anno, 22 di queste banche che avrebbero dovuto essere in salute sono fallite.
Altre 137 banche in quel programma hanno semplicemente rifinanziato i debiti del TARP attraverso altri prestiti dal governo pensati per piccole banche e aziende, secondo Romero.
In un altro punto di contesa, Romero ha detto che alla fine il piano di salvataggio costerà al governo miliardi di dollari di perdite e non si trasformerà in un profitto, come dichiara il Tesoro. Secondo i suoi conti, il governo ha già cancellato le perdite di investimento di 27,1 miliardi di dollari del TARP e deve ancora ricevere 67,3 miliardi di dollari. L’Office of Management and Business della Casa Bianca ha stimato di recente che alla fine il TARP sarà costato al governo 63,5 miliardi di dollari – anche se questa cifra include 45,6 miliardi di dollari in un un programma di alloggi che non devono essere restituiti.
Il Tesoro, d’altro canto, dice che i contribuenti potrebbero alla fine realizzare un guadagno netto da tutti i programmi del governo e della Federal Reserve creati per fermare l’emorragia durante la crisi.
Ma questi cavilli contabili mascherano i problemi più significativi e persistenti. Le banche più grandi e interconnesse sono più grandi e più interconnesse che mai, e il governo non ha idea se sarà in grado aiutare una banca “too big too fail” in caso di una nuova crisi, mette in guardia Romero.
Nel frattempo, queste banche non sono più vicine a capire i rischi sui propri bilanci, come evidenziato dalle perdite di 6 miliardi di dollari in derivati di JPMorgan Chase causate da un operatore commerciale conosciuto come la “balena di Londra”. E la prospettiva di futuri salvataggi possono incoraggiare le banche ad assumere rischi ancora maggiori.
“E’ compito delle autorità di regolamentazione,” ha detto Romero, “chiarire che non ci sarà un altro piano di salvataggio del governo”.
Tradotto e riadattato da Bailout Costing Taxpayers Billions, TARP Watchdog Warns su HuffingtonPost.com