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Scandali e patteggiamenti: Bassa Finanza #2

Pochi, pochissimi giornalisti ed economisti hanno suonato l’allarme prima che scoppiasse la crisi finanziaria nel 2007. I mercati erano pieni di salsicce avariate ma gli ...

Pochi, pochissimi giornalisti ed economisti hanno suonato l’allarme prima che scoppiasse la crisi finanziaria nel 2007. I mercati erano pieni di salsicce avariate ma gli utili delle banche salivano a dismisura, le borse correvano e ai convegni delle società finanziarie lo champagne scorreva a fiumi. Ora nelle redazioni delle maggiori testate economiche internazionali si fa a gara per trovare un nuovo caso subprime. Scoppierà la bolla dei CoCo bond? Esploderanno i nuovi fondi speculativi travestiti da fondi comuni? Oppure collasserà la Deutsche Bank? Lo scopriremo solo vivendo.
Intanto però facciamo in modo che tutto questo non succeda con i nostri soldi.

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Speculatore incallito o vittima del sistema?

 
 

 
Jérôme Kerviel a Roma ha incontrato Papa Francesco e ora se ne sta tornando a Parigi a piedi. Nel 2008 fu accusato di aver fatto perdere 4,9 miliardi di euro alla banca Société Générale con operazioni altamente speculative. Ora emergono nuovi dettagli. E sembra che la banca non sia estranea alla vicenda. Speculatore solitario o vittima del sistema? Leggete l’intervista a Kerviel su Valori di maggio!

Come non gestire una banca sociale

La Co-op Bank di Manchester è la più grande banca cooperativa del mondo ed è in grave difficoltà. Ha voluto strafare, si è fidata dei consigli di JPMorgan e ha comprato Britannia, un colosso dell’edilizia cooperativa. E’ andata male. Per coprire un buco da 1,5 miliardi di sterline nel 2013 si è svenduta a tre fondi speculativi USA, che ora la controllano. Un caso di scuola su come NON gestire una banca sociale.
 

Quanti manager sono finiti dietro le sbarre?

Indovinate quanti manager sono finiti dietro le sbarre per aver contribuito a far scoppiare la peggiore crisi finanziaria dal 1929? Solo uno. Si chiama Kareem Serageldin e viene dal Credit Suisse. I pesci grossi sono tutti a piede libero, alcuni ancora ai loro posti. Colpire in alto puo’ costare caro. Lo sa bene il Dipartimento di Giustizia USA, che ormai si concentra sui casi che si possono vincere facilmente, sostiene ProPublica.
 

Deutsche Bank, gigante dai piedi di balsa

Deutsche Bank (DB) sembra un gigante dai piedi di balsa. Le cause legali per la manipolazione dell’indice Libor e del mercato dei cambi potrebbero costare molto caro. Alcuni investitori cominciano a pensare che DB sia sottocapitalizzata. Anche perché è la banca con la maggiore esposizione ai derivati al mondo: 55.605.039.000.000 di euro nel 2012. Si puo’ dire “trilioni” in italiano? Approfondisci.
 

Swatch contro UBS

 

Tutti a parlare della battaglia Swatch-Apple per l’iWatch. A noi di #bassafinanza interessa anche un’altra questione. Swatch ha fatto causa al colosso bancario svizzero UBS che gli avrebbe fatto perdere 25 milioni di franchi in un fondo Absolute-Return. Il tribunale ha rispedito la causa al mittente: non è ricevibile. “The others just watch” (Gli altri stanno a guardare) diceva una vecchia pubblicità della Swatch. Stavolta con il cerino in mano ci sono rimasti loro. Approfondisci.  

No Coco No Party

 


Dove vai se un CoCo non ce l’hai? Come uscire di casa senza le sneaker fosforescenti o il braccialetto di Cruciani. E alla fine nemmeno le banche tedesche potevano mancare al grande CoCo party. Secondo il Financial Times si stanno preparando ad emettere 10 miliardi di euro di Contingent Convertible Bonds (questo il loro nome per intero): obbligazioni bancarie ibride convertibili in azioni, che offrono rendimenti molto alti. Vengono convertite in azioni solo se il capitale della banca che le ha emesse scende sotto una certa soglia. A quel punto, però, la banca emittente di solito è in crisi e il prezzo delle sue azioni è già sceso a picco. Il CoCo bond si trasforma quindi in azioni che valgono molto poco. Il rischio viene premiato con il maggiore rendimento dei bond. Anche se ormai sono in molti a dire che, in fondo, il rischio è limitato. Vi ricorda qualcosa?
 

Le spese legali di Bank of America

Come un paziente pesce pulitore Bank of America ha aspettato che nel grande acquario della finanza cadesse qualche boccone abbandonato nel bel mezzo della tempesta finanziaria. Alla fine si è pappata Countrywide e Merrill Lynch. Countrywide, in particolare, si è rivelata un pozzo senza fondo. E ora bisogna pagare il conto.  

Evasione e investimenti responsabili

 


La banca privata Sarasin, conosciuta per il suo approccio innovativo alla sostenibilità e agli investimenti socialmente responsabili è sotto accusa per aver venduto a industriali tedeschi fondi di investimento complessi e discutibili dal punto di vista fiscale. Su Eric Sarasin, proprietario della banca, sono piovute due denunce penali. “Tutto legale”, si difende la banca. In più i fondi sarebbero stati creati e gestiti da un soggetto terzo. Ah beh, allora.
 

Manipola i prezzi delle azioni via Twitter

Solo due anni fa Eike Batista era il settimo uomo più ricco del mondo. Ha fatto i soldi con petrolio e gas, poi però gli ha preso la mano, voleva diventare il numero uno e ha cominciato a fare investimenti dissennati con cui ha perso 34,8 miliardi di dollari, tanto che la BBC l’ha nominato “peggiore CEO (amministratore delegato) dell’anno” nel 2013. Ora è sotto inchiesta in Brasile per insider trading e riciclaggio. Avrebbe anche usato twitter per influenzare i prezzi delle azioni delle sue imprese. Lui però si dichiara innocente e dà la colpa agli astri. Saturno contro. Approfondisci.  

Il crack delle banche

 


Chiudiamo con un pezzo dell’indimenticata Mara Redeghieri, voce degli Üstmamò e nel 2013 di nuovo in scena con il gruppo “dio valzer” che ha portato in tour una serie di ballate anarchiche. Tra queste “il crack delle banche”. Il testo è stato scritto nel 1896 e fa riferimento allo scandalo della Banca Romana. “S’affondano le mani nelle casse – crak!
si trovano sacchetti pieni d’oro – crak!”. The Times They Are a-Changin’, diceva Bob Dylan. Sì, ma neanche più di tanto.
 

Fuori rassegna

Di seguito ulteriori scandali, raggiri e patteggiamenti che in ogni parte del mondo vedono come protagonista il sistema finanziario.

Jérôme Kerviel a Roma ha incontrato Papa Francesco e ora se ne sta tornando a Parigi a piedi. Nel 2008 fu accusato di aver fatto perdere 4,9 miliardi di euro alla banca Société Générale con operazioni altamente speculative. Ora emergono nuovi dettagli. E sembra che la banca non sia estranea alla vicenda. Speculatore solitario o vittima del sistema? Leggete l’intervista a Kerviel su Valori di maggio!

Vignetta di Roberto Grassilli.